Lo scorso 24 marzo l’Associazione Sportiva Butchers Firenze ha vinto il titolo provinciale UISP per la decima volta nella sua storia battendo il ‘Noi d’Avane’ di Empoli in una combattutissima gara 2.
E’ l’ultima vittoria di una squadra che, fondata nel 1981, da tre decenni continua a calcare le palestre e i palazzetti del basket UISP nella provincia di Firenze e in Toscana.
Il 10 è un numero come gli altri ma, dal momento che noi umani siamo normalmente forniti di 10 dita, è sempre vissuto come un traguardo. Cogliamo quindi l’occasione per ricordare la storia di questo gruppo di ragazzi e uomini amanti del basket e dello sport in generale.
Fondata da 4 amici in un contesto parrocchiale nel 1981 come “S. Ilario Basket” la squadra iniziò fare i primi tiri a canestro in un campetto all’aperto, estate o inverno che fosse, e solo nel 1984 si iscrisse al primo campionato UISP piazzandosi penultima.
Poteva essere un esordio scoraggiante, ma non fu così, il gruppo navigava nei bassifondi della classifica, ma era molto coeso, tanto che nel 1995 attrasse l’attenzione di 2 ottimi giocatori: l’ex nazionale senegalese Wane e l’italiano Nardella, centro di 2 metri con un trascorso in A1 a Montecatini.
Quelli delle stagioni 96/97 e 97/98 furono i primi 2 campionati vinti dall’ A.S. Butchers Firenze.
Poi dopo un periodo di appannamento la formidabile striscia degli ultimi 10 anni, con 10 finali disputate di cui 8 vinte, un titolo regionale nella stagione 2011/12 e il 5° posto nelle finali nazionali del 2010.
I Butchers sono la squadra più vecchia e blasonata della provincia di Firenze, forse una delle più vecchie in tutta la UISP nazionale. Chi scrive ne fu uno dei fondatori e non può fare a meno di domandarsi quale strana alchimia abbia portato a questa longevità e a questi successi una società non ricca e priva di qualunque sponsor.
La risposta non c’è, il gruppo è sano, certo, ma anche tanti altri lo sono, ci piace quindi pensare che i Butchers possano essere non un esempio, ma un incoraggiamento.
Esiste un ‘buco’ nel sistema sportivo italiano che riguarda più o meno tutti gli sport: i ragazzi dopo i 18 anni o entrano nelle squadre ‘maggiori’ con impegni al limite del professionismo, difficilmente compatibili con gli studi, o la maggior parte è costretta ad abbandonare una passione ed un impegno fino ad allora importante per la loro salute fisica e mentale.
L’incoraggiamento che può venire dai Butchers è questo: finita la stagione dello sport ‘ufficiale’, scartati a 18 anni dalle squadre delle federazioni nazionali possono fare come noi, formare una squadra loro e divertirsi come pazzi per altri 30 anni.
fonte: dilettantitoscana.it