Bragaglio: “Vicini a chi lavora con noi”

Quella che riportiamo è l’intervista rilasciata dagli organi istituzionali della nuova LNP alla Presidentessa Bragaglio.

Graziella-BragaglioGraziella Bragaglio, all’indomani dei primi tre mesi di lavoro della nuova Lega Nazionale Pallacanestro qual è il bilancio del presidente?

“Che la riforma dei campionati, percepita da qualcuno come un salto nel buio, in realtà non si sta dimostrando tale. La fase di assestamento è stata logica, oggi si può dire che i campionati viaggiano verso una direzione unica che è quella di portare un valore aggiunto. Attraverso il necessario e fondamentale spirito unitario dei 178 club associati”.

Uno dei passaggi cruciali della ripartenza è stata quella della costituzione, attraverso l’Assemblea Elettiva, del nuovo Direttivo che rappresenta in parti uguali (3 membri per ogni torneo) le tante anime di LNP.

“Ieri c’è stata la seconda riunione e ciò che ho detto e ribadito è che il nostro desiderio è rivolgere lo stesso livello di attenzione a tutte le componenti. Avendo massimo rispetto dei club più strutturati, ed al tempo stesso la dovuta attenzione a chi partecipa ai tornei di DNB e DNC. Lo sport è lo stesso, come le squadre, gli allenatori ed il pallone impegnati in ogni gara. Ciò che cambia è la struttura esterna, cioè le Società, ed il loro budget. Il nostro desiderio è indirizzare verso un metodo di lavoro unico che possa essere valido, pure con cifre diverse. E già alcuni club dei campionati minori stanno sposando questo sistema organizzativo più avanzato”.

Come lo riassume, il “metodo”?

“Il Paese attraversa un momento economico molto complesso. E lo sport ne risente, inevitabilmente. Ma guai arenarci su posizioni che portano ad un graduale impoverimento. Bisogna semmai sviluppare prodotti sostenibili e vendibili sul territorio”.

Qual è il supporto di LNP, a riguardo?

“E’ utopia avere un proprietario unico per le 178 Società. Ma bisogna trovare un modo comune per far sopravvivere il sistema. LNP deve essere l’azienda che offre risorse agli associati. E’ un compito complesso, ma la qualità del nostro staff sta mostrando come il nostro prodotto possa essere vendibile a livello commerciale. Ed il processo di strutturazione sta già portando risultati importanti, in un periodo breve”.

-Quali sono state, finora, le eccellenze?

“La presentazione del campionato, servita a farci conoscere in un contesto importante come quello della Triennale ed in una città che è motore economico come Milano. Il prossimo sono certa che sarà l’organizzazione della fase finale di Coppa Italia. Un evento al quale parteciperanno 18 squadre ma col quale vogliamo coinvolgere non solo il mondo LNP, ma tutte le componenti della pallacanestro italiana. E ciò che gravita attorno: aziende, appassionati, il mondo del tempo libero, svago, spettacolo. E con questo la ricca offerta agroalimentare del nostro Paese: l’ultimo sponsor entrato è Vitasnella a Cantù, non a caso”.

Sono messaggi che arrivano diretti alle associate di LNP?

“Mi auguro di sì. Anche perché il primo passo fatto è stato quello di girare l’Italia per andarle a trovare, invitandole alle dieci tappe del nostro tour estivo. Sono certa che ne stiamo già raccogliendo i frutti”.

Lega Nazionale Pallacanestro vuol dire anche rapporti istituzionali con la Federazione. Come li valuta, in questa fase di reciproca conoscenza?

“Siamo soddisfatti del rapporto di fiducia che si sta instaurando con la Fip. In un contesto di reale desiderio di programmazione, riconoscendo la necessità di un progetto condiviso e non a compartimenti stagni. Al tempo stesso facendo capire alla Fip il nostro ruolo di rappresentante delle associate e delle loro necessità. Ed ai nostri club, il ruolo della Fip”.

Il prossimo passo?

“Dobbiamo sempre tenere ben monitorate con la Fip le dinamiche scaturite dalla riunificazione di tutta la pallacanestro non professionistica in un unico contenitore. Esaltandone i vantaggi e limando le problematiche”.

L’ultimo Direttivo ha deliberato un’azione delicata quanto importante: l’esenzione per le Società di DNC dalla seconda rata servizi.

“Un piccolo gesto, se guardato da ogni singola Società. Ma al tempo stesso un grande gesto da parte di LNP, se si fa la somma di ciò che verrà a mancare al nostro bilancio in entrata, dentro la nostra economia di scala. E’ un messaggio: vogliamo essere azienda e l’azienda deve saper distribuire utili, se li produce. O non gravare sui soci nel momento in cui può evitare di farlo. Grazie ai primi risultati ottenuti dal nostro staff, ci siamo potuti permettere quell’intervento”.

In realtà, e va spiegato, per usufruire dell’esenzione LNP richiede un requisito.

“Che le Società siano in regola con ciò che le normative FIP, ed interne di LNP, siano rispettate ed applicate. Sia sul piano societario che nella gestione amministrativa. Equivale a dire che i club esenti da quella rata potranno fregiarsi di una sorta di certificazione di qualità, che sono club sani, ben gestiti. E’ questo il messaggio che vogliamo trasmettere”.

Da presidente della Leonessa Brescia gira sui campi di Adecco Gold. Cosa le sta piacendo di questo campionato?

“Il maggior livello di competitività, grazie anche all’arrivo di club molto ben strutturati come Biella, Trapani, Torino. Ad oggi il campionato vede otto squadre racchiuse in due punti, ed una di queste non parteciperà ai playoff… Ma non finisce qui: domenica ero a Ferentino, un piccolo centro che però è un esempio di organizzazione e di cose fatte bene. Come presidente di tutti sono orgogliosa di ciò che sto vedendo”.

La novità è il torneo Adecco Silver, che per norme di eleggibilità e formula di Coppa Italia e playoff è molto più che parallelo ad Adecco Gold.

“Se guardo alla Silver vedo solo positività, ed attendo i dati di pubblico che stiamo elaborando. Sono certa che avremo buone notizie perché vedo entusiasmo in molte piazze”.

C’è un’altra componente del gioco che merita attenzione, quella arbitrale.

“Ad oggi non sono emerse problematiche gravi legate agli arbitraggi. Sappiamo bene che quest’anno nel gruppo ci sono molti giovani. Ci sono errori, ma dobbiamo avere pazienza, dar loro modo di crescere. Come noi lo facciamo con le nostre squadre”.

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