Wood: “Sono fortunato a giocare in Italia”

brandon_wood_spartansBrandon Wood ha rilasciato un’intervista al giornale della sua città natale il Kokomo Tribune, che lo ha cercato subito dopo aver saputo del suo trasferimento a Firenze.

“Devo iniziare dicendo Dio è grande, per la stagione che  è venuta fuori e per avere subito dopo trovato un’altra occasione di lavoro”, ha detto Wood. “Il mio agente, che ha negoziato gli ultimi due mesi, mi ha messo diverse offerte di fronte, varie soluzione e mi ha chiesto quello che pensavo. Le abbiamo analizzate insieme tutte, cercando gli aspetti positivi e negativi di ogni offerta, scegliendo la situazione giusta per i miei obiettivi “.

Il trasferimento in Italia è stata l’opzione più interessante, l’Italia – scrive Pedro Velazco – è uno dei campionati più interessanti di basket europeo.

“Ho un sacco di amici che hanno giocato in Italia. Ho sentito solo cose positive”, ha detto Wood. “E ‘un campionato molto competitivo, molto rispettato e hanno un sacco di buoni giocatori, oltre che un sistema che sembra adatto davvero al mio gioco. ”

“Coach Giordani mi ha seguito molto”, ha detto Wood. “e questo è un segnale positivo, soprattutto in Europa, dove non è facile trovare la giusta squadra. Alcuni giocatori hanno girato molto finché non hanno trovano la giusta situazione e la loro carriera è decollata.” “Non ho avuto la possibilità di parlare con loro ancora, ma ho letto un articolo in cui Giordani ha dichiarato che ero la sua prima scelta. Mi sento davvero molto onorato di essere stato in cima a quella lista! ”

Wood dice di aspettarsi di dover andare in Italia nella seconda metà di agosto per iniziare la preparazione con l’Enegan Firenze e si aspetta di risolvere a breve la questione della connessione internet col cellulare per permettergli un facile contatto con amici, familiari e social media.

“Mi sento solo fortunato”, ha detto Wood  “Da quando ho capito che andavo in Italia, tutto è diventato surreale. Quando si parla di basket oltreoceano, si sente parlare dell’Italia e della Grecia. Adesso potrò dire di aver giocato anch’io in uno di quei campionati… sono benedetto, sono orgoglioso di me stesso e orgoglioso della mia famiglia, io non mollo mai “.

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