La seconda giovinezza di Poltroneri: “Segno e mi sento fiorentino”

Se la corsa all’Mvp si fermasse alla quarta giornata, il verdetto sarebbe già scritto. All’unanimità la corona di re della Serie B finirebbe sulla testa di Davide Poltroneri. 15, 32, 26 e ancora 26: sono le prestazioni in termini di punti espresse da Poltroneri nelle prime quattro giornate.

Quattro vittorie per il Pino Dragons targato All Food Enic che vola sulle ali di un bomber ritrovato. Ritrovato già, perché per Poltroneri fare canestro non è mai stato un problema. Due stagioni fa però la parabola del fromboliere sardo sembrava aver intrapreso la fase discendente. L’uscita dai play off di C Gold con quel Pino costruito per vincere è stata una delusione che ha regalato nuovi stimoli a Poltroneri. Voglia di rivalsa, di dimostrare di essere ancora un giocatore importante, determinante, decisivo. Dopo la vittoria della C Gold della scorsa stagione e questo avvio di Serie B da Mvp, la missione è compiuta.

Poltroneri è tornato e per gli avversari sono problemi grossi. Contro Montecatini la prestazione del numero 21 biancorosso è stata un clinic offensivo. Ha fatto canestro in tutti i modi: da fuori, in allontanamento dalla media distanza, “ricciolando” dentro l’area, in penetrazione. Fermarlo? Impossibile, per ora. Stasera (ore 21.00) ci proverà la difesa dell’Use in un derby sull’asse Empoli-Firenze che mette in palio il primo posto solitario in classifica.

Poltroneri, mai iniziato una stagione così forte?
«Onestamente no. Non mi potevo aspettare un avvio più positivo di questo, sia dal punto di vista personale che di squadra».

Questo Pino Dragons dove può arrivare?
«Siamo una buona squadra, non di primissima fascia se consideriamo tutta la Serie B, ma sicuramente buona. Il gruppo che ha vinto la C Gold è stato rinforzato con giocatori esperti come Berti e Cuccarolo. Poi ci sono Passoni e Filippi che stanno venendo fuori alla grande. In generale, qui c’è un gruppo forte, coeso che ci crede sempre».

Soprattutto però c’è lei che fa sempre canestro. A 34 anni sta attraversando una seconda giovinezza.
«Sono tornato a divertirmi. Qui al Pino mi sento un leader, gioco bene perché i miei compagni e l’ambiente mi fanno sentire importante. Poi Firenze…».

Si spieghi.
«Firenze ora la sento come la mia seconda casa. Quattro anni fa ho fatto una scelta e ho scelto questa città non solo per il basket, ma anche per motivi di studio. Questa estate ho anche giocato all’All Star Game al Piazzale. Un’esperienza che mi ha inorgoglito».

I tifosi del Pino, ma non solo la considerano una stella di questo sport in città.
«Ringrazio tutti. Mi fa piacere essere apprezzato dai fiorentini. Anche io ora mi sento un po’ fiorentino».

Due anni fa sembrava un altro giocatore.
«Dopo il fallimento del primo anno ho trovato dentro di me la voglia di reagire. Un sentimento di rivalsa, penso che si percepisse chiaramente. Così è nata una stagione speciale dove abbiamo perso una partita per sbaglio».

Anche al piano di sopra continuate a vincere…
«Queste quattro vittorie ci danno fiducia, ma se guardiamo al lungo periodo hanno poco significato. Dobbiamo continuare a spingere per dimostrare che questo avvio non è casuale. Ora arriva un bel test».

Già, arriva la trasferta di Empoli.
«Una partita che ci farà capire di che pasta siamo fatti. Campo calda, avversario forte e aggressivo. Dopo cinque giornate ci giochiamo il primo posto. Chi lo avrebbe mai detto? Siamo sereni e pronti a tirare fuori il meglio ancora una volta».

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