Parla Guarnieri, presidente del Firenze 2: “Ho commesso un errore, lascio libero il ragazzo”

«Ho commesso un errore e sono pronto a concedere lo svincolo al giocatore». A parlare è Marco Guarnieri, presidente del Firenze 2 Basket al centro del caso dei 2.500 euro richiesti per ottenere il cartellino del giovane cestista. Ammette l’errore commesso e puntualizza tutti gli aspetti della questione, fornendo anche la versione della società. «Ho già scritto all’avvocato della famiglia del giovane e comunicato che non rinnoverò il tesseramento del giocatore – dice Guarnieri –. Se la procedura online della Fip non mi consentisse di svolgere questa azione, sono disponibile a cedere il giocatore a qualsiasi società il giocatore voglia».

Un passo indietro per cercare di chiudere una storia poco piacevole, senza passare per avvocati e vie legali. No, questo Guarnieri proprio non lo vuole dopo 35 anni di carriera da dirigente sportivo del Firenze 2.
«Non ho mai speculato sui ragazzi e non l’ho fatto nemmeno questa volta – sottolinea Guarnieri – Non voglio che questa storia abbia ulteriori strascichi e per questo voglio che il giovane si consideri libero e possa andare a giocare a basket dove vuole. Però vorrei precisare alcuni aspetti di questa storia».

Guarnieri così riparla di una vicenda che inizia nel 2018: «Dopo la conclusione della stagione 2017-2018 ho ricevuto da parte dei genitori la richiesta di poter far compiere al ragazzo un’esperienza in un’altra società.
La decisione di concedere il prestito creò a quei tempi dei malumori fra i compagni di squadra e i genitori, azionando una reazione a catena, con altri atleti che chiesero di poter andare a giocare in prestito».
Nell’ultima stagione, complici i movimenti in prestito dei ragazzi, il numero minimo dei giocatori della squadra del Firenze 2 per il campionato venne meno e la società fu costretta a ricorrere a tesserati più piccoli per completare la rosa e poter svolgere le partite.

Siamo arrivati così a giugno 2019, poco più di un mese fa. La situazione cambia e si arriva alle discussioni fra le parti che fanno nascere il caso: «Dopo un anno, a una nuova richiesta di poter portare il ragazzo a giocare
in un’altra società, questa volta ho detto basta – prosegue Guarnieri – Ho sbagliato a chiedere dei soldi per lo svincolo del giocatore, lo ribadisco. La mia volontà era solo di poter tornare a disporre del ragazzo per farlo giocare con i suoi vecchi compagni e tutelare la mia attività sportiva. Siamo una piccola società che paga affitti e ha una gestione sportiva che deve
essere rispettata».
Guarnieri prosegue: «I regolamenti non tutelano le società di piccole dimensioni come la nostra. Curiamo bene il minibasket, poi altre realtà tentano i nostri giovani con promesse che non possiamo permetterci di fare. Sono molto amareggiato da questa vicenda».

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