Finita l’era di Siena e della Montepaschi?

Hackett-Siena-MontepaschiLa crisi del Monte dei Paschi è ormai sotto gli occhi di tutti, anche se erano mesi che i più informati parlavano di “tragedia finanziaria”. Lasciando perdere gli aspetti che non ci competono, ci interessa porre l’attenzione sulla squadra che da anni domina il panorama cestistico italiano. In un articolo de “Il Fatto Quotidiano” si analizza la storia della Montepaschi dal 2000 in poi:

Lo scandalo della banca Monte dei Paschi di Siena interessa anche lo sport. Lo coinvolge e travolge al contempo, come dimostra il caso della Mens Sana, la squadra di basket cittadina: sui conti della società pesa più d’un sospetto, ma soprattutto aleggia lo spettro del ridimensionamento.

[…] Dopo 6 scudetti, 4 Coppe Italia e 6 Supercoppe italiane, il ciclo si è concluso la scorsa estate: Pianigiani, che nel 2009 era diventato anche allenatore della nazionale, ha accettato la panchina del milionario Fenerbahce. Insieme a lui se ne sono andati anche McCalebb, Andersen, Stonerook, Kaukenas, Lavrinovic e Zisis. Replicando la mossa già riuscita in passato, la guida tecnica è stata affidata a Luca Bianchi, che di Pianigiani era stato il vice. Ma stavolta qualche meccanismo del giocattolo perfetto sembra essersi inceppato: Siena resta una grande squadra ma non è più imbattibile; in campionato è terza, alle spalle di Varese e Sassari, e ha già collezionato 5 sconfitte. Per la prima volta dal 2006, la possibilità che lo scudetto possa passare di mano è concreta.

E le prospettive per gli anni a venire non sono più rosee, ora che il legame con Montepaschi potrebbe venir meno. L’amministratore delegato dell’istituto bancario, Fabrizio Viola, ha annunciato una “riduzione sostanziale delle sponsorizzazioni sportive” come orientamento del piano industriale. E a questo si aggiunge l’indagine sui conti della società da parte della Procura di Siena, che ipotizza una frode fiscale finalizzata al pagamento in nero degli stipendi di alcuni giocatori. Certo, rispetto al Siena calcio (per cui la stagione in corso sarà l’ultima finanziata da Mps), la squadra di basket è in una situazione più tranquilla, dal momento che il contratto con Mps scadrà solo il 30 giugno 2014. Difficilmente, però, la Mens Sana avrà più a disposizione il budget faraonico del passato. Lo dimostra anche l’ultima campagna acquisti, che ha portato in rosa giovani di talento come l’italo-americano Daniel Hackett ma nessuna stella di livello internazionale. Il futuro di crisi, insomma, è già cominciato. Anche sul campo. Così i tifosi vivono giorni di paure e di speranze: perché la stessa Mens Sana che fatica in campionato è sorprendentemente imbattuta in Europa, già proiettata verso i quarti di finale. L’Eurolega è il sogno di sempre: difficile, ma nulla è impossibile nello sport. Chissà che dove ha fallito l’imbattibile Mens Sana di Pianigiani, non possa riuscire quella più ‘umana’ di Bianchi. Sarebbe il canto del cigno di Siena, che presto potrebbe non essere più Montepaschi.

Il crollo dell’impero Mps è già un terremoto per molta dell’economia toscana (e italiana), e lo sarebbe anche nel basket, visto che Siena è un un grosso centro di aggregazione cestistica con molte società affiliate, controllate, aiutate anche a Firenze.

Mps ha varato di recente un piano di risparmio che prevede il taglio di molte spese accessorie, per esempio le sponsorizzazioni sportive: per la Mens Sana, è in arrivo una forte riduzione del budget, mentre il contratto con il Siena calcio è destinato a non essere rinnovato.
Sorte che è già toccata al Palio: Mps era infatti ‘protettore’ di tutte e 17 le contrade, cui versava circa 15 mila euro a testa ogni anno, per un importo complessivo di oltre 250 mila euro. Ora questo finanziamento non c’è più.

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