C’eravamo tanto amati

La notizia dell’abbandono della Sancat dal progetto che ormai da qualche anno rispondeva al nome “Firenze per la Pallacanestro” è stato un piccolo terremoto per gli appassionati del basket nostrano. Se ne è parlato nei giorni successivi la pubblicazione dell’articolo de La Nazione e se ne sta parlando tutt’ora. Dalle sedi delle società – appartenenti o meno all’Associazione – fino alle stanze del Comune: l’argomento insomma è sulla bocca di tutti, compresa quella dell’Assessore allo sport Andrea Vannucci – che venerdì ha ricevuto in Palazzo Vecchio Renato Campinoti e Nicola Rabaglietti, ovvero numero 1 e numero 2 dell’Associazione – che per il momento, osserva tutto e valuta in silenzio.

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Pierguidi e Borsetti discutono

La scossa c’è stata, inutile nasconderlo. Un scossa destabilizzante che forse ha aperto un caso e sollevato una domanda: ma esiste una reale utilità per l’attività di “Firenze per la Pallacanestro”, specie adesso che la Sancat (che ha legami evidenti con Affrico, Laurenzana e PVM) ha deciso di fare un passo indietro?
Intendiamoci, questa è una constatazione di quello che sta accadendo e non è un “attacco” – come forse qualcuno potrebbe pensare – nei confronti di nessuno, come una sorta di “fotografia” del basket fiorentino. La Sancat infatti, grazie al lavoro svolto negli ultimi anni, ha compiuto un sorpasso decisivo nei confronti del Pino Dragons, che da molti veniva considerata la società leader del movimento giovanile, sia per quanto concerne il numero di tesserati che per la qualità del lavoro e delle strutture a disposizione. Questo ribaltamento di fronti ha alterato inevitabilmente le gerarchie del consiglio dell’Associazione. Anche a seguito di “scaramucce” relative alla suddivisione delle scuole cittadine in cui fare promozione, il banco è saltato.

La prospettiva futura adesso è di nuovo legata ad una parola magica (o tragica, scegliete pure voi): orticelli. C’è da pensare che il tornaconto delle singole società tornerà a pesare (ma è veramente mai smesso di pesare?). Del resto il patto di non belligeranza non ha portato così grandi risultati negli ultimi anni: ok per le finali nazionali raggiunte dal Pino in campionati giovanili minori, ma nessun nuovo giocatore – frutto del lavoro aggregante dell’Associazione – si è affacciato nel mondo del basket senior.
E poi chissà che la Sancat con questa mossa, non abbia rotto gli indugi e sia pronta e vogliosa di cimentarsi in campionati senior, magari come partner per il settore giovanile di una futura società…

Fabio Bernardini
Niccolò Casalsoli

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