Jacopo Valentini, l’arma in più di questa Fiorentina

Chiamatelo “faccia d’angelo”. Il celebre soprannome di Felice Maniero, boss della “Mala del Brenta” che sconvolse negli anni ’70 l’Italia del nord-est, serve da introduzione al personaggio Jacopo Valentini. Di mezzo qui non ci sono problemi, ma solo canestri e sensazioni positive. Con quella faccia da bravo ragazzo, l’ala pesarese sta cambiando il volto della Fiorentina Basket.

Arrivato a Firenze dopo una toccata e fuga da Matera ed un paio di mesi di attesa di una chiamata dalla A2 mai arrivata, Valentini ha portato con sé un carico tecnico e di esperienza che Stefano Salieri ha accolto come una grandinata di manna dal cielo. Giocatore poliedrico e dalla grande fisicità, in questa Fiorentina fin dal primo momento lo si è visto fare di tutto: difesa, punti, assist e rimbalzi.
Nell’ultima partita contro Mortara – un avversario certamente non di primo livello – il peso di Valentini lo si è percepito in maniera sostanziale. «Sto bene a Firenze e mi sento a mio agio in questa squadra – dice Valentini -. Fagotti e Salieri mi hanno accolto molto bene, parlandomi con sincerità. Faccio i complimenti a Fagotti che si è sobbarcato tante responsabilità e Salieri che ha trasformato un gruppo di ragazzi in una squadra. Quando sono arrivato, anche solo guardando la classifica, pensavo che ci fossero delle difficoltà. Invece posso dire che vedo solo un gruppo di ragazzi che si allena fortissimo ed ha ampi margini di miglioramento».

«Dopo Tourè, la Fiorentina Basket ora ha un altro leader». Le parole sono di Stefano Salieri e rappresentano un’investitura per Valentini. «Siete sicuri che Salieri fosse serio? – commenta sorridendo Valentini -. Scherzi a parte, sono il giocatore più esperto e sto mettendo a disposizione dei miei compagni la mia esperienza. Anche se il primo che dice che sono vecchio, lo massacro…».
La metà campo difensiva sta facendo la differenza in casa viola. Con Valentini nel motore, la Fiorentina ha aggiunto uno “stopper” mica da ridere e punta a risalire sempre di più la classifica. «Contro Mortara ho visto una squadra che si diverte e gioca un buon basket – prosegue l’ala marchigiana -. Ho cercato di dare entusiasmo ed intensità. Sì, ho portato anche un po’ di rottura di palle per i miei compagni, ma loro sanno che lo faccio con amore. La classifica migliora? Guardo al nostro miglioramento giorno per giorno, spendo che qui nessuno si è mai tirato indietro dalla lotta».

La Nazione – 18 dicembre 2015

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