Profeta in patria si può. Paolini da Pesaro a Firenze: “Tifo per l’Enic in Serie B”

Riccardo Paolini per il secondo anno consecutivo ha smentito l’espressione che dice “nemo propheta in patria”. Sulla salvezza in Serie A della Vuelle Pesaro infatti c’è ancora una volta la firma dell’ex allenatore della Brandini Firenze. Una firma di un pesarese nella sua Pesaro. Dopo la permanenza in Serie A dello scorso anno siglata all’ultima giornata, questa volta Pesaro ha chiuso i conti con una giornata ancora da disputare. Il successo su Cantù, di fronte ad oltre 7000 spettatori, ha messo il punto esclamativo su un girone di ritorno che ha visto la Consultinvest tenere un ritmo da play-off. Dopo una bella nuotata in piscina, ecco una chiacchierata con il Paolini pesarese, ma anche un po’ fiorentino.

Riccardo, prima di tutto complimenti per la salvezza.
“Grazie. E’ stata una stagione difficile ma che si sta concludendo con un risultato fantastico. Voglio ringraziare la società e la gente di Pesaro che mi hanno accompagnato in questa grande annata. Sono molto felice di essere riuscito a centrare la salvezza per il secondo anno consecutivo. Quest’anno ci siamo riusciti con una giornata di antico ed alla fine non arriveremo al di sotto del dodicesimo posto. La dedico a mia moglie ed a mia figlia che mi hanno visto poco in questi mesi, ma che domenica scorsa erano in tribuna per sostenermi”.

Ci sono stati momenti difficili?
“La sconfitta in casa contro Caserta è stato il momento più delicato della stagione. La squadra però ha reagito subito andando a vincere a Venezia. Avevamo dentro la voglia di salvarci a tutti i costi”.

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Coach Paolini ai tempi della Brandini Firenze (2013)

Che Serie A hai visto?
“Equilibratissima. Abbiamo vinto e perso in partite sempre tirate, decise negli ultimi minuti. Pesaro è in crescita e con qualche sforzo in più può puntare ai play-off già dal prossimo anno”.

Pesaro è sbocciata con l’arrivo di Daye, impossibile non dirlo.
“Talento fantastico, ci ha portato tranquillità e leadership. La salvezza però è arrivata grazie anche alla crescita di Lacey e Christon, agli arrivi preziosi di Lydeka e Shepherd. Ho un solo rimpianto e riguarda l’utilizzo degli italiani. Avrei voluto dar più spazio a tutti, specie a giocatori come Candussi e Basile, perché lo meritavano”.

La situazione del basket fiorentino…
“So tutto. Ho seguito quanto ha fatto l’Enic. Sono contento per Lapo Salvetti, che sta portando avanti un progetto con tanti ragazzi fiorentini, con tanti centimetri in campo. Come piace a me”.

Il ricordo dei tuoi due anni a Firenze viene spesso rievocato in città.
“Mi fa molto piacere, significa che qualcosa di buono è stato fatto. Mi sento spesso con il pres (Luca Borsetti ndr), con Lapo (Salvetti ndr) e Stefano (Corsini ndr). Ho sempre detto che Firenze è una città che mi è rimasta dentro. Spero che il Pino riesca a raggiungere la Serie B e che la Fiorentina possa salvarsi. Il derby sarebbe una bella novità per la città”.

Ti vedremo presto a Firenze?
“Assolutamente sì. Verrò a guardare una partita della fase nazionale al PalaCoverciano. Ancora non so quando, ma ci sarò”.

Paolini il prossimo anno resta a Pesaro?
“E’ presto per dirlo. Per ora pensiamo a chiudere bene la stagione con l’ultima partita di Torino. Poi vedremo. Voglio godermi ancora un po’ la soddisfazione della salvezza, che da pesarese è stata doppiamente emozionante”.

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