Infortunio, silenzio e rimpianti: le verità di Valentini

Abbiamo chiesto a Jacopo Valentini di spiegarci il suo punto di vista sugli sfortunati eventi che non gli hanno permesso di dare un maggior contributo alla causa viola. Arrivato a novembre per contribuire alla salvezza della Fiorentina, la scorsa settimana è arrivata la doccia fredda che gli farà concludere la stagione sotto i ferri: “Si mi dovrò operare a Bologna, la caviglia non è a posto, non posso fare le cose che ho sempre fatto – spiega Valentini – spero di risolvere la cosa chirurgicamente il prima possibile ed iniziare il recupero che sarà di oltre 3 mesi.” Tre gare e poco più in maglia viola, e quell’infortunio alla caviglia sul parquet di Crema che ha minato la stagione dell’ala marchigiana: “Dopo quella scavigliata abbiamo tentato con diverse terapie di rimettermi in campo almeno per il finale di stagione, escludendo un eventuale intervento più invasivo che mi avrebbe di fatto precluso comunque precluso un ritorno in tempo utile. Purtroppo le cose non sono andate come speravamo e l’epilogo è noto.”

Qualche silenzio di troppo però in questi mesi, che hanno dato adito ad una ridda di voci incontrollate sul tuo conto e su quello della società, ti hanno dato fastidio e portato anche la squadra al silenzio stampa: “E’ stata una scelta della società, che ho condiviso – replica Valentini – , quella di chiuderci nel silenzio, per tutelare il gruppo in un delicato momento del campionato. Sono abituato alle chiacchiere sul mio conto, non ci sono rimasto male, chi mi conosce sa che persona sono, ma in quel momento andavano protette la compattezza e serenità del gruppo, anche a costo di fare il parafulmine a voci che nulla avevano di vero, come quella sugli stipendi.”

Una stagione sfortunata iniziata a Matera e conclusa anzitempo a Firenze, ma con i viola i rapporti sono rimasti buoni, tanto da far sperare alcuni tifosi in una tua permanenza: “Sinceramente adesso penso solo a riabilitarmi al meglio, facendo il tifo per i miei compagni impegnati ancora nella salvezza. Ho sicuramente un buon rapporto con Antonio (Fagotti ndr) costruito da zero da quando mi ha cercato e portato a Firenze. Mi ha reso subito partecipe della sua idea di basket – spiega il giocatore – in una città speciale come questa. Partire dal nulla come ha fatto, con il fondamentale aiuto del presidente Piacenti che si appassiona ogni giorno di più, con qualcuno che in città era anche poco fiducioso se non peggio, è stata davvero un’impresa. Anche con coach Salieri avevo trovato la quadra in campo e avevo ricevuto più di quello che mi aspettavo prima di arrivare. Viste le mie esperienze non posso che parlar bene della Fiorentina Basket, ma adesso è importante rimettersi in sesto e per la prossima stagione staremo a vedere.”

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